Fabio Massimo Giuseppetti
Fabio Massimo Giuseppetti
Membro del Consiglio di Amministrazione della 24ORE Business School, Partner e Membro del Comitato Operativo di Palamon Capital Partners, Membro del C
È convinto che per cambiare il mondo ci sia bisogno soprattutto di due asset fondamentali: la tecnologia e l’educazione.
Ha vissuto nelle più grandi capitali del mondo, ma si sente a casa soltanto nella campagna inglese insieme a sua moglie e ai suoi tre figli. Ama il tennis e lo sci, ma anche una buona lettura.
Dopo la laurea in Economia alla LUISS Guido Carli, frequenta un Master in Business Administration alla New York University, che gli aprirà le porte al mondo della finanza. Tra Manhattan e Wall Street lavora per la Banca Commerciale Italiana e poi per la Chase Manhattan Bank. Entra in GE Capital nel 1994, per occuparsi di acquisizioni, tra cui anche quella del Nuovo Pignone a Firenze. Nel 1997 si trasferisce a Parigi per iniziare il suo percorso in private equity con il Bancroft Eastern Europe Fund, dove rimane sei anni come Senior Investment Officer.
Ma è in Palamon Capital Partners, a Londra, che trova una sorta di seconda casa: inizia a collaborare con il fondo nel 2003 e due anni dopo diventa Partner e poi Membro del Comitato Operativo. I motivi di un sodalizio così lungo sono tanti: innanzitutto una filosofia di investimento condivisa, anche quando è controcorrente o combina elementi che sembrano quasi in contraddizione tra loro. Per esempio la creatività analitica, ovvero l’impegno a catturare e ad amplificare il pensiero creativo di ogni partner, tentando di analizzare nuovi approcci e nuove prospettive. Oppure la ricerca di idee fuori dall’ordinario, che siano ambiziose e audaci, in grado di creare soluzioni di business originali. Ma il vero motivo per cui si è legato a Palamon Capital Partners sono le persone, perché un fondo non è niente senza le persone che tutti i giorni, con le loro scelte, ne scrivono la storia e i valori. In Palamon i partner non puntano soltanto a massimizzare i propri investimenti, ma si impegnano a migliorare le aziende su cui lavorano grazie a persone chiave, a cui delegano molti aspetti che possono fare la differenza sul campo.
Così, negli anni, Giuseppetti diventa Membro del Consiglio di Amministrazione di tante eccellenze italiane, tra cui Teamsystem, Sigla Finanziaria, Infomobility.it e Il Bisonte. Oggi, tra varie partecipate, siede anche nel CdA di {my}dentist, catena odontoiatrica leader nel Regno Unito. Da quasi quindici anni, poi, è Associate Fellow al Green Templeton College dell’Università di Oxford, dove si occupa di finanza per progetti di sviluppo e tutela ambientale.
Nel 2017 entra nel Consiglio di Amministrazione della 24ORE Business School, che vede come una sorta di acceleratore di idee. La formazione, per lui, è un investimento continuo, un campo dove non è possibile improvvisare. E oggi che i tempi sembrano così incerti occorre trovare una formula che rimanga valida anche sul lungo periodo, che sia innovativa e che possa lasciare un’impronta sulle nuove generazioni adattandosi a un mondo del lavoro sempre più dinamico.
A modello, il paradigma scandinavo: grazie ai forti investimenti sulla tecnologia e alla collaborazione tra pubblico e privato, si è riusciti a diffondere la cultura della formazione continua, sostenuta anche da politiche pubbliche in campo educativo e sociale. In questo senso la 24ORE Business School potrebbe collaborare con il mondo accademico in veste di incubatore di idee e non tanto come competitor.
Il 2020 ha dimostrato che l’educazione è un asset fondamentale per la fase di “ricostruzione” post-pandemica, ma serve un modello nuovo che segni davvero un cambio di passo, che trasformi la scuola in un posto flessibile e aperto al cambiamento. E la 24ORE Business School è il posto ideale per guidare questa trasformazione: di fatto è ancora una sorta di startup, nonostante i suoi 29 anni di storia, perché da sempre cerca di cambiare il mondo, uno studente alla volta.
Le tre cose più importanti nella vita? Sostenere le proprie idee con coraggio e convinzione. Avere pazienza e persistere nei progetti più difficili, perché sì: il cambiamento richiede soprattutto del tempo. E non smettere mai di immaginare un mondo diverso, un mondo migliore.