Temporary Management & Capital Advisors
Temporary Management per aiutare lo sviluppo nei paesi africani
Il convegno 'GULFMED&AFRICA. Al di là del mare, per la cooperazione. I luoghi della crescita. Strategie di sviluppo', organizzato da Fondazione Istud insieme alla Rappresentanza Regionale della Commissione europea a Milano, è stata un'occasione per discutere delle grandi opportunità, ma anche dei grandi problemi, che una così ampia area pone all'Italia se realmente vogliamo non essere tagliati fuori dai grandi giochi sulle scacchiere internazionale. Sullo sfondo, lo slogan "aiutamoli a casa loro" finora mai concretamente realizzato e lo spettro dell'approccio cinese e del suo modo molto peculiare di presidiare il territorio (la Via della Seta docet).
Come ha ricordato Massimo Gaudina, Capo della Rappresentanza a Milano della Commissione europea, "L'Africa e i Paesi del Golfo sono partner importanti perl'Unione europea. Abbiamo rapporti commerciali stretti e un piano di investimenti specificatamente rivolto a questi paesi, come il piano europeo per gli investimenti esterni, che punta ad attirare in Africa 44 miliardi di investimenti privati per creare attività produttive e occupazione".
"Serve un piano Marshall" è l'invito di Marella Caramazza, Direttore Generale di Fondazione Istud. Serve finanza, ma servono anche e soprattutto le competenze necessarie a gestirla.
“Uno stretto rapporto con il privato – segnala Eugenio Bettella Managing Partner di Roedl & Partner - permette di attrarre maggiori risorse finanziarie e competenze, non sempre presenti , che consentono di portare a termine grandi opere infrastrutturali o forniture di servizi di interesse pubblico, condividendo con il privato anche i rischi di realizzazione di questi progetti”.
Sul tema delle competenze manageriali, si esprime Maurizio Quarta, Managing Partner di Temporary Management & Capital Advisors: "Nel contesto africano in particolare, una delle caratteristiche principali del temporary management, la capacità di trasferire competenze in un dato contesto aziendale, può essere vincente su due diversi livelli. Se pensiamo alle grandi aziende, esistono oggi oltre 400 società con un giro d’affari superiore al miliardo di dollari, che hanno spesso molta difficoltà ad operare con aziende “occidentali”, pichè queste ultime tendono a leggerne soprattutto grande complessità e corruzione. Inserire dei temporary manager in alcune funzioni chiave (es. finance, HR, international business) aiuta ad introdurre nuovi sistemi e modelli di gestione che potrebbero facilitare i rapporti con le aziende “occidentali” (es. per creare JV locali). Allo stesso modo, il temporary management può aiutare lo sviluppo e la crescita della piccola e media imprenditoria locale".
Il resoconto stampa completo dell'evento è disponibile al link http://service.istud.it/up_media/rassegna-20-marzo.pdf
Caricato il 24/04/2019